h1

29 novembre 2009

Reinstallato boxcar dal mac.Sembra funzionare.I misteri delle iPhoneApp.sono maggiori di quelli di fede.Ma tutto ciò che umano è mistero

h1

Anime

15 novembre 2009

Certo la prima puntata di UFO DIAPOLON non convince. È una roba troppo raffazzonata.

h1

CAPOLAVORO: Mark Hollis (1998)

12 novembre 2009

Quando ci si trova difronte a qualcosa di così definitivo dal punto di vista musicale e spirituale è difficile non restare abbacinati. Un disco complesso che porta alle esteme conseguenze il lavoro iniziato col gruppo verso quello che i critici hanno chiamato SLOW CORE. In vero un’opera che ci parla ancora oggi. Da un lato il declino di una musica che Eddie Newton dei CLOCK DVA definì “morta” e che Mark Hollis ha tentato di ridefinire non si camprende ancora con quali risultati: o troppo avanzati o troppo datati. O forse è solo un disco senza tempo.

h1

HOLMES in Russo

14 agosto 2009
h1

House MD

14 agosto 2009
h1

CAPOLAVORI Moda – Ombre (1986)

14 agosto 2009
h1

TRE VOLTE LACRIME Album Version

14 agosto 2009
h1

SIBERIA

14 agosto 2009
h1

EROI NEL VENTO

14 agosto 2009
h1

I CAPOLAVORI Litfiba – El Diablo (1990)

14 agosto 2009

EL DIABLO dei Litfiba è davvero un capolavoro della New Wawe d’antan. Negli anni ottanta sarebbe stato un assoluto astro infuocato del genere rock. Un disco solidissimo con testi convincenti e penetranti. Piero Pelù è un maestro della voce e qui è al massimo della forma. La titletrack è una canzone pregna di ironia caustica. Il testo ricorda quelli dei grandissimi JACULA ma, pur essendo un inno al demonio è molto ironico. La canzone PROIBITO è come una ruggerata dei tempi CHAMPAGNE MOLOTOV, un bellissimo inno in stile punk italiano che è poi il portabandiera del vecchio adagio: “proibito proibire”. “Il paradiso è un’astuta bugia” è stato uno slogan negli anni Novanta.
> L’opener è un vero e proprio inno generazionale, la famosissima > title-track. Aperta da un urlo-rutto e le parole “Olbaid Le” (El > diablo al contrario), la canzone non è di per sé molto potente ma il > testo (un’accusa contro tutti gli stereotipi del rock) e > l’interpretazione di Piero la rendono una indimenticabile pietra > miliare. Segue il trip-hop latino di “Proibito”, non eccelsa in > questa versione, in cui si ironizza contro le droghe (“Mi sento > tradito se ti spari le pere, e non esisti più”). La traccia numero 3 > è la stupenda “Il Volo” dedicata a Ringo De Palma, morto pochi mesi > prima; il testo è bellissimo perché il dolore è solo immaginabile > (“Baby, zelig in evidenza, potevi avere il mondo, ma l’hai > lasciato”) e la musica è piena di pathos. Segue il trascurabile > country-rock di “Siamo Umani”, in cui si salva solo l’incendiario > finale e il cui testo parla con tante allusioni della storia del > gruppo fino ad allora. Si arriva così a metà album e a “Woda-Woda” > con una grande interpretazione di tutto il gruppo e un testo che > parla di chi fa beneficenza solo per avere la coscienza pulita. > “Ragazzo” al contrario è un mezzo passo falso, troppo statica e > priva di guizzi, soprattutto nella parte centrale. Se si teme un > calo arriva la rockettarissima “Gioconda” a movimentare le acque, > niente da dire, il paradigma di quello che i Litfiba faranno in > avanti. Il testo ironizza sul matrimonio (“Ma la speranza è l’ultima > a morire, chi visse sperando morì non si può dire, il cuore no no > non te lo do, l’anello no no scordatelo) e un gran numero di assoli > rendono questa canzone un gioiello. Chiude “Resisti” con buoni > spunti che verranno messi in luce in seguito (è suonata anche dagli > attuali Litfiba) ma che qui è abbastanza goffa. DALLA RECENSIONE DI > STARGRAZER su DeBaser

IL VOLO è una canzone in perfetto stile new romantic ma non si tratta di waste of space stile ADAM AND THE ANTS.
SIAMO UMANI è una traccia interessante, un collage di emozioni e stimoli che cercano di capire e descrivere il vizio di esser uomini. Il vizio di vivere che ci spinge a spodestare l’altrui (razze e linguaggi, culture che cadono) tutto questo detto con un linguaggio quasi dada e ribelle agli schemi di una società che ci vorrebbe imbrigliati.

resize

La musica per i Litfiba è uno strumento da migliorare, un attrezzo. Rispetto al grandissimo grido lanciato attraverso DESAPARECIDO e poi, a a seguire, l’elitario e molto più dark wawe 17 RE, questo disco vuole arrivare alle masse de è muic for the masses nel senso più puro. Se si ascolta lo stuprendo GIOCONDA si comprende come il gruppo sia nella piena maturità e sappia regalare atmosfere dense di leggerezza e rock in infratesto. Alcune cose sono infelici ma certo i GRATEFUL DEAD in versione disco lo sono stati altrettanto: questo disco (EL DIABLO) è un capolavoro del declino, un gradino prima della caduta. Quando di un gruppo new wawe si dice: otto pezzi tutti gradevoli si comprende anche che la magia sta sfumando ma il disco è ancora perfetto. Le parole di RESISTI altro non fanno che opporsi all’ineluttabile conclusione